Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi (Matteo 7,6)

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    Una frase piuttosto aspra di Gesù, che può sembrare addirittura sprezzante. Per gli ebrei cani e maiali erano animali impuri e rappresentavano quanto di più ripugnante si potesse pensare

    In realtà dietro un’immagine così poco romantica si cela un realismo pragmatico che non dobbiamo mai perdere di vista: non tutti possono capire ciò che stiamo vivendo o ciò in cui crediamo. Dimenticarsi di questo significa peccare di ingenuità ed esporre ciò che abbiamo di più caro a pubblico ludibrio. Insomma la morale è: bisogna sempre scegliere con cura cosa dire, quando dirlo e a chi dirlo

    Un invito a non sprecare cose materiali e soprattutto non materiali di grande valore dandole a chi obiettivamente non sia in grado di apprezzarle. Non ci si può preoccupare di donare, con parole e atti, a persone capaci solo di approfittare della bontà e della sapienza altrui (le "cose sante" rappresentano insegnamenti preziosi o verità spirituali) e di utilizzare ciò che si sentono dire o dare per fini profondamente diversi da quelli di una persona onesta che, avendo bisogno di aiuto e di amore, sa riconoscere e apprezzare sinceramente sia l'amore sia le conoscenze spirituali ricevuti e acquisiti in modo completamente gratuito e inatteso

    Bisogna farlo con giudizio e sapendo scegliere i tempi e i luoghi, ovvero nei momenti più opportuni, a determinate condizioni e con soggetti realmente predisposti all'ascolto. Se ci sono persone che non vogliono né la nostra bontà, né il nostro affetto, né la nostra fiducia, ma, sì e no, il nostro rispetto formale e una nostra non belligeranza intellettuale, non saremmo abbastanza sciocchi se non lo capissimo e se volessimo dire o dare loro qualcosa per forza, con il rischio che quelle persone facciano poi del nostro donarci un uso così bassamente strumentale da rivoltarcelo contro e da azzannarci violentemente? Inoltre potremmo anche scoprire amaramente di essere forse a nostra volta interessati, e quindi disonesti, nella nostra opera. Puri come colombe e astuti come serpenti, disse Gesù in un altro passo a proposito di questo

    Il capitolo 7 del Vangelo di Matteo sembra avere in generale almeno abbastanza una sua consequenzialità, e dopo questo versetto c'è questo come successivo:

    CITAZIONE
    Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto (Matteo 7,7-8)

    Non sempre si riesce facilmente a riconoscere chi sono "i cani" e "i porci" da evitare, per non gettare loro le perle e per di più negarle anche ai degni, e il successivo versetto potrebbe significare che quando l'altro chiede, cerca e bussa, in maniera sincera e onesta, non è più cane o porco al quale non si debbano gettare le perle. Il punto non è sentirsi migliori o peggiori di un altro, il punto è essere consapevoli, una cosa ben diversa. Amore non è buttarsi via, della serie "rimani nella mia vita anche se mi fai del male, tanto io sono buono e perdono tutto", e sacrificio non è rinuncia, della serie "non importa se non sei riconoscente, se non dai mai nulla, se te ne freghi di tutto, tanto io sono sempre qui pronto a farmi calpestare e a sacrificarmi per tutti". Amore è unione nel senso di condivisione, per il bene di tutte le parti e non solo di una (riflessione condivisa)

    Se doniamo senza fine le nostre "perle ai porci" violiamo l'ordine universale, perchè priviamo "i porci" dal fare la loro parte, alimentiamo il caos... dimostriamo di non avere coscienza né di noi stessi, né degli altri

    La morale è: quando hai delle perle, gettale... non preoccuparti che vadano ai porci o ai santi... gettale, una, due, dieci volte ma... e qui sta la differenza, dopo tante volte finalmente attendi. Suscita in loro la mancanza e non aspettarti nulla... Se diamo continuamente le "perle ai porci" faremo loro credere che di perle nel mondo ce ne sono in abbondanza. Se non diamo più le "perle ai porci", nella mancanza si accorgeranno di quello che avranno perduto e finalmente cercheranno di coltivare la luce dentro di loro. Solo allora i "porci" si trasmuteranno in persone consapevoli e ci potrà essere finalmente una vera condivisione

    Edited by Guerriera della Luce - 14/12/2023, 06:27
     
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    Non sono un credente religioso ma ho sempre apprezzato la figura del cristo e crescendo ho scoperto queste frasi che le reputo molto profonde e realistice che ho potuto constatare nella mia vita.

    Vedo un parallelismo com questa frase dell'articolo con il mito della caverna di Platone dove in sintesi uno schiavo finalmente scappa da una grotta incui e' prigioniero e vede al di fuori della grotta cose meravigliose che non ha mai visto quindi decide di ritornare dai suoi compagni prigionieri ma nessuno li crede anzi alla fine viene ucciso.

    Un'altra frase molto importante che credo si possa collegare a questa penso che sia "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti" (Matteo 8, 18-22) perche' come hai ben scritto nell'articolo bisogna gettare piu' volte le perle ma ad un certo pundo bisogna fermarsi perche alcuni non sono pronti perche' non possono ancora comprendere.
     
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1 replies since 20/8/2023, 18:47   137 views
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